Maria Grazia Cutuli iniziò la carriera giornalistica nella sua regione d’origine: collaborò per il quotidiano La Sicilia e per l’emittente televisiva regionale Telecolor. Si trasferì a Milano, e diventò giornalista professionista. Così cominciò la collaborazione con l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati.
Passò dunque a tempo indeterminato, nel 1999, a lavorare per Il Corriere della Sera, forte della sua esperienza per la politica estera, che per la giornalista diventò una vera e propria passione.
Venne inviata in Afghanistan dopo gli attentati di New York nel 2001, per documentare la guerra.
Il giorno in cui venne ammazzata in un attentato assieme ai giornalisti Julio Fuentes Serrano, Harry Burton e Aziz Ullah Haidari, il quotidiano Il Corriere della Sera pubblicò il suo ultimo pezzo in cui la giornalista indagava su un deposito di gas nervino nella base di Osama bin Laden.
Julio Fuentes Serrano era un reporter di guerra per il quotidiano spagnolo El Mundo, per cui lavorava dal 1989. La sua carriera da giornalista iniziò con la rivista Cambio 16, per la quale lavorò sette anni.
Coprì i principali conflitti degli anni ‘90: la guerra in Jugoslavia, o la Guerra del Golfo, con uno sguardo nei confronti dei più deboli, e dei civili che sono le principali vittime delle guerre.
Harry Burton era un giornalista, fotografo e cameraman. Si avvicinò tardi al giornalismo: fino al 1998 lavorò per un’azienda australiana al controllo qualità.
Diede una svolta alla sua carriera in quell’anno, decidendo di intraprendere la strada come fotoreporter e partì per l’Indonesia, durante il processo di indipendenza di Timor Est (paese del sud-est asiatico). Iniziò così a lavorare per Reuters, un’agenzia di stampa britannica, e fu tra i giornalisti presi in ostaggio durante il colpo di stato nelle Fiji nel 2000, dopo il quale fu assunto a tempo pieno come cameraman dall’agenzia.
Aziz Ullah Haidari era originario di Kabul, Afghanistan. Fuggì assieme alla famiglia in Pakistan all’età di 12 anni durante l’invasione sovietica.
La famiglia si stabilizzò a Peshawar, sempre in Pakistan, nella quale Haidari continuò gli studi e venne ammesso in una scuola media inglese. Dopodiché completò la sua formazione alla Preston University di Peshawar.
Così, dopo la laurea si trasferì a Islamabad, capitale del Pakistan, con i suoi genitori.
Fu anche lui corrispondente per l’agenzia britannica Reuters, per la quale iniziò a lavorare dal 1990 come traduttore dal pashtu all’inglese, e per la quale teneva sotto controllo la situazione in Afghanistan. Venne promosso dall’agenzia come corrispondente nel 1992.
quattro giornalisti erano tutti inviati per seguire la guerra in Afghanistan, dopo il periodo caldo scatenato dagli attentati dell’11 settembre di New York. Vennero catturati dai talebani mentre erano in viaggio assieme lungo la strada tra Jalalabad (piccolo paese afgano) e Kabul, all’altezza di Sairobi. I loro corpi vennero ritrovati a distanza di poche ore.
Le indagini svolte a seguito delle morti, portarono l’Afghanistan, nell’autunno del 2004, a condannare il ventinovenne Reza Khan, accusato dell’omicidio, alla pena capitale.