Giovanni Spampinato, nato a Ragusa nel 1946, è stato un giornalista italiano, vittima del terrorismo di estrema destra.
Corrispondente da Ragusa di L’Ora di Palermo e di l’Unità tra la fine degli anni Sessanta e i primissimi dei Settanta, Giovanni Spampinato, 25 anni, si era affermato pubblicando un’ampia e approfondita inchiesta sul neofascismo. Un lavoro sul campo, condotto a Ragusa, Catania e Siracusa, col quale il giovane cronista riuscì a documentare le attività clandestine e i rapporti delle organizzazioni di estrema destra locale con la criminalità organizzata, che controllava i traffici illeciti di opere d’arte, armi, sigarette e droga, e con esponenti di primo piano del fascismo eversivo nazionale e internazionale, fautori di quella tensione che già nel ’69 a Milano aveva provocato la strage di Piazza Fontana.
Sei pallottole uccisero Spampinato nella sua Cinquecento nella notte del 27 ottobre del 1972. A sparare, a pochi centimetri da lui, fu Roberto Campria, figlio del presidente del tribunale di Ragusa. L’intoccabile trentenne era anche uno dei maggiori indiziati dell’omicidio del commerciante di antiquariato e oggetti d’arte, Angelo Tumino, avvenuto nella stessa città il 25 febbraio sempre del 1972. Giovanni Spampinato era stato l’unico giornalista a rivelare che Roberto Campria era coinvolto nelle indagini e che l’inchiesta penale sarebbe dovuta essere affidata quindi ai giudici di un’altra città. Il giovane cronista fu criticato e isolato nell’ambiente dei corrispondenti e l’inchiesta invece non venne trasferita.
L’omicidio si verificò proprio nei giorni in cui Spampinato rivelava la presenza a Ragusa del “bombardiere nero” Stefano Delle Chiaie, all’epoca ricercato per le bombe del 12 dicembre 1969 all’Altare della Patria, e di altri noti fascisti romani legati a Junio Valerio Borghese, che nel dicembre del 1970 aveva tentato un colpo di Stato. Uno di questi personaggi, Vittorio Quintavalle, fu interrogato dagli inquirenti che seguivano le indagini sul delitto e questo rafforzò nella mente del cronista l’impressione che l’omicidio Tumino potesse essere collegato alle trame eversive che stava documentando. Tanto più che i contatti fra Campria e Tumino e fra questi e i trafficanti di estrema destra erano molto frequenti. Fu assassinato prima di poterlo dimostrare e oggi ancora non si conoscono gli esecutori, i mandanti e il movente del delitto Tumino.
Nel settembre 2007, Giovanni Spampinato è stato insignito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano del premio Saint Vincent per il giornalismo alla memoria.