María, intraprendente giornalista messicana. Era corrispondente per il giornale El Diario de Xalapa, e co-fondatrice di El Quinto Poder, un giornale locale online. Inoltre, pubblicava i suoi articoli e le sue inchieste sulla pagina Facebook La Polaca Totonaca.
Uno dei suoi ultimi post con la sua firma è stato pubblicato proprio su Facebook in data 12 marzo 2020, ed è uno degli ultimi esempi con cui Ferral descriveva e denunciava la corruzione e l’impunità con cui opera il gruppo politico Totonacapan. Era uno dei modi per prendere parola e non aver paura di prendere posizione in merito alla situazione politica Messicana.
La giornalista era già stata vittima di diverse minacce da parte di Basilo Camerino Picazo Pérez, pubblico ufficiale e, all’epoca, candidato a deputato locale del Partito Rivoluzionario Istituzionale. Nel 2016 l’uomo l’aveva minacciata di morte e di sparizione. María non si abbatté e avanzò una denuncia per minacce nei confronti di Picazo Peréz.
A causa della denuncia fu aperto un fascicolo di indagine presso il procuratore speciale per i crimini elettorali e contro la libertà di espressione, ma finì in niente, e l’uomo non venne arrestato.
Alla Ferral venne data protezione da parte della Commissione Statale per la Attenzione e la Protezione dei giornalisti (CEAPP), che però le venne ritirata nel 2018.
Non bastò questo a farla tacere e, assieme ad altri giornalisti di Veracruz, denunciò nel 2018 una campagna diffamatoria subita, in cui erano coinvolti membri della criminalità organizzata.
Un collega di Ferral ha dichiarato che ‘’Ogni volta che denunciava temi di corruzione nella sua rete sociale, la insultavano sempre e le indirizzavano commenti del calibro di ‘spero che tu muoia’ ‘’.
Così, María Elena Ferral Hernandez venne ammazzata mentre stava uscendo da un ufficio notarile nel centro di Veracruz, a colpi di pistola con un’arma di 45 millimetri. Un testimone anonimo ha dichiarato che gli esecutori del delitto la stavano aspettando vicino alla sua macchina a bordo di una motocicletta.
Per questo omicidio, giornalisti di tutto il paese protestarono per fare giustizia: uscirono per le strade da tutto il paese di Veracruz, mentre arrivò solidarietà anche da altri stati attraverso hashtag #JusticiaParaMaríaElena e #NiUnaPeriodistaMenos.
Sulla sua morte non è ancora stata fatta luce.