Presentazione del libro Infanzia triestina di Pierluigi Sabatti (Bottega Errante); dialoga con l’autore Francesca Terranova (giornalista Rai).
È il 26 ottobre 1954, giorno che pone fine all’occupazione angloamericana di Trieste e che restituisce definitivamente la città all’Italia. Un’enorme folla si raccoglie in piazza Unità per festeggiare l’arrivo delle navi e dei bersaglieri italiani. Ma la storia è più complessa e se ne accorge un bambino che, tra ricordi e fantasticherie, descrive quei tempi così travagliati e l’umanità che abita il quartiere popolare di San Giacomo. Sabatti fa rivivere una pagina di storia italiana spesso dimenticata attraverso il racconto di esistenze, voci ed emozioni in cui tragedia e commedia si mescolano come accede sempre nella Storia e nella vita.
Comunicare il Friuli Venezia Giulia: strategie e linguaggi con Alessandra Fogar (responsabile Cultura di PromoturismoFvg) in dialogo con Elena Commessatti (giornalista).
In collaborazione con PromoturismoFvg
Segue degustazione a cura della Tenuta Ca’ Bolani
Europa e dintorni con Antonio Pitoni (direttore La Notizia) in dialogo con Emanuela Scridel (economista, esperta per l’Unione Europea e in strategie internazionali).
Presentazione del libro Il salvatore di bambini. Una storia ucraina di Nello Scavo (Feltrinelli); dialoga con l’autore Emanuela Bonchino (inviata RaiNews 24).
Marzo 2022. L’esercito russo conquista Kherson, la città ucraina a nord della Crimea. Nella loro avanzata, oltre a portare distruzione, i russi rapiscono e deportano un numero imprecisato di bambini. Volodymyr Sahaidak, direttore della casa per minori, capisce che anche “i suoi bambini” sono in pericolo e che prima o poi avrebbero tentato di portarglieli via. Con stratagemmi da film, falsificando documenti, facendo figurare i minorenni come già dati in affido o in adozione, oppure in cura per gravi malattie, riesce a far scappare i ragazzi e a farli evacuare verso zone sicure. Dei sessantasette bambini ospitati nel suo centro, cinquantadue sono messi subito in salvo; gli altri, deportati in Russia, grazie alla sua tenacia sono stati rintracciati e poi fatti rientrare in Ucraina.
Nello Scavo racconta una storia straordinaria di coraggio e speranza. Questa è l’inchiesta che è costata a Vladimir Putin il mandato di cattura internazionale. Da una delle città più martoriate dalla furia di Putin, la vera storia dello “Schindler ucraino”.
Donne per la pace. Voci che hanno cambiato la storia con Viviana Daloiso (giornalista) in dialogo con Marco Girardo (direttore Avvenire).
Le donne rappresentano metà della popolazione del pianeta: la loro mediazione è essenziale per una pace giusta e duratura, ma non sono quasi mai presenti ai tavoli dei negoziati. Quando e dove è stato loro permesso, però, le trattative sono andate diversamente e al centro è tornato l’umano. Raccontano di un’altra Storia possibile le voci di Miriam, Alganesh, Nadia, Shirin, Monica, Magda… donne che hanno deciso di rispondere alla logica della guerra con il dialogo e l’impegno, non con la violenza e le armi. Premi Nobel, attiviste, mediatrici, negoziatrici. Sono alcune delle oltre venti donne che Avvenire ha intervistato in occasione della campagna #donneperlapace. Storie e testimonianze intense, raccolte per la prima volta in un libro, accompagnate dagli interventi di diplomatici, intellettuali, analisti ed esperti di politica internazionale e dalle illustrazioni a colori a cura di dodici studentesse dello Ied.
In collaborazione con Avvenire
S-INFO – Un ponte tra giornalismo e attivismo con Emanuel Delia (direttore esecutivo della ONG maltese Repubblika), Antonio Pio Lancellotti (project manager di S-INFO e direttore responsabile di Global Project), Alice Dominese (vincitrice del premio S-INFO) e Darius Gălbinașu (vincitore premio S-INFO Romania).
Presentazione del progetto S-INFO, nato con l’obiettivo di favorire la collaborazione tra il giornalismo indipendente e la società civile. In un’epoca segnata da profondi cambiamenti politici e tecnologici e caratterizzata da una crescente tensione tra le esigenze di libertà di espressione e la manipolazione dell’informazione, la sinergia tra giornalismo e attivismo civico rappresenta un potente mezzo di democrazia dal basso.
In collaborazione con S-INFO
La verità della scienza e la verità dei social con Gabriele Giacomini (ricercatore di Filosofia politica dell’Università di Udine) e Pier Luca Montessoro (professore ordinario di Sistemi di Elaborazione dell’Università di Udine), modera: Agnese Baini (comunicatrice scientifica).
Comunicare correttamente notizie scientifiche, rendendole comprensibili al grande pubblico, non è mai stato facile. L’avvento dei social network, però, ha reso ancora più complicata questa ‘missione’. L’emergenza Covid ha reso evidente l’aumento esponenziale di complottismi e fake news…
In collaborazione con il Festival Collega-menti dell’Università degli Studi di Udine
Quale futuro per il Medio Oriente? con Anna Foa (storica e saggista), Luciana Borsatti (giornalista e saggista) e Nello Del Gatto (giornalista La Stampa, analista Medio Oriente); modera: Emanuela Bonchino (inviata RaiNews 24),
Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, la situazione in Medio Oriente è ormai sempre più complicata e anche il racconto giornalistico fatica a tenere il passo in uno scenario caratterizzato da molteplici fronti aperti, da Gaza alla Cisgiordania, passando per il Libano, la Siria, l’Iran, lo Yemen degli Houti…
Cerimonia di consegna dell’VIII premio Daphne Caruana Galizia – riconoscimento collettivo ai giornalisti e alle giornaliste di Gaza e Cisgiordania; ritira Samir Al Qaryouti (giornalista palestinese) in dialogo con Barbara Schiavulli (inviata di guerra e direttrice di Radio Bullets).
Prima della consegna, esecuzione del brano Memorji Maltin di Simone Pagano e Andrea Vinci.
Inviati, quando i giornalisti diventano notizia, con Stefania Battistini (inviata Rai), Lucia Goracci (inviata Rai), Emanuela Bonchino (inviata RaiNews 24), Giovanni Porzio (giornalista, scrittore e fotoreporter) e Nello Scavo (giornalista); modera: Cristiano Degano (consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti).
Non c’è solo la tragedia di Gaza e della Cisgiordania: anche i giornalisti italiani, negli ultimi mesi, sono finiti nel mirino semplicemente per aver fatto il proprio lavoro, tra arresti e mandati di cattura, ma anche minacce e vite sotto scorta.
Human Distance di Paolo Tanze (visitabile fino al 31 agosto)
Nato a Ivrea nel 1972, Tanze cresce e si forma a Trieste, dove sviluppa anche la sua passione amatoriale per il reportage fotografico di strada. In seguito, per ragioni professionali, si trasferisce prima in Svizzera e poi in Slovenia, dove vive tuttora con la famiglia. Nei frequenti viaggi di lavoro nell’Europa centrale e orientale, ha raccolto immagini scattate in situazioni casuali e molto diverse tra loro, che vedono come filo conduttore l’inserimento della figura umana nel contesto.
Tempi di cronaca, dai giornali ai social – foto di Luciano del Castillo, Franco Lannino e Manuel Silvestri (visitabile fino al 31 agosto)
L’esposizione punta a far conoscere il mestiere/missione del fotogiornalista attraverso alcuni degli scatti che hanno segnato la nostra Storia, dalla camera ardente di Fidel Castro alla strage di Capaci, dal Carnevale di Venezia ai tempi del Covid alle monetine lanciate contro Bettino Craxi, dal soldato afghano che piange i suoi compagni al boss mafioso Totò Riina, dalle navi da crociera che ‘minacciano’ Venezia fino al naufragio dei migranti a Lampedusa.
Ritratti di giornalisti nel conflitto Israele-Gaza di Gianluca Costantini (visitabile fino al 31 agosto)
Dal 7 ottobre 2023, collaborando attivamente con il Committee to Protect Journalist di New York, l’artista e attivista Gianluca Costantini, noto a livello internazionale per il suo impegno senza sosta nel dare un volto alle vittime di soprusi, ha costruito, giorno per giorno, un memoriale visivo dedicato ai giornalisti uccisi a Gaza. Il suo progetto è un’offerta votiva, un gesto di cura per ricordare chi aveva scelto come proprio compito quello di fare memoria.
L’atto di disegnare i volti di chi sta dietro l’obiettivo, cercando con cura una foto da cui realizzare un ritratto, è una forma di estremo ringraziamento, di rituale collettivo d’espiazione, di tenace desiderio indirizzato a non lasciare andare il volto di chi ci è caro, anche se mai l’abbiamo conosciuto, anche se, ormai, non lo conosceremo. Si tratta di un work in progress che segue da vicino la cartografia dell’eccidio registrata da CPJ, cita le fonti e costituisce un monito politico che non può essere ignorato.
Giancarlo, le istantanee di una storia (visitabile fino al 31 dicembre)
Giancarlo Siani è stato ucciso dalla camorra, il 23 settembre 1985, a soli 26 anni, a Napoli. Benché ancora giornalista precario, aveva scritto, con la sua Olivetti M80, 651 articoli, nei quali aveva ricostruito molte delle relazioni tra le famiglie dei vari clan e i loro affari. A 40 anni dalla sua morte, la sua più grande rivincita è essere ricordato e continuare a parlare anche alle nuove generazioni. La camorra ammazzando un giornalista voleva metterlo a tacere, ma Giancarlo continua a essere una fonte d’ispirazione per molti.
In collaborazione con la Fondazione Giancarlo Siani