Giuseppe Aldo Felice Alfano di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) è stato un giornalista e docente italiano.
Nato nel 1945, frequentò la Facoltà di Economia e Commercio all’Università degli Studi di Messina. Successivamente si trasferì a Cavedine, vicino a Trento, dove trovò lavoro come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie, ma ritorno poi in Sicilia nel 1976.
Appassionato di giornalismo e militante di destra sociale, Alfano cominciò a collaborare con alcune radio provinciali, con l’emittente locale Radio Tele Mediterraneo e fu corrispondente di La Sicilia di Catania. Divenne il motore giornalistico di due televisioni locali della zona di Barcellona Pozzo di Gotto, Canale 10 e poi Tele News, questa ultima di proprietà di Antonino Mazza, anch’egli ucciso dalla mafia.
Tante carte, appunti e indizi l’avevano portato a ricostruire passo dopo passo gli ultimi venti anni della storia della mafia messinese. Indagò sulle contaminazioni tra le famiglie mafiose della fascia tirrenica e quelle delle cosche catanesi, allora capitanate da Nitto Santapaola: veri e propri specialisti del traffico internazionale di morfina-base e cocaina. Le sue inchieste riguardarono anche gli appalti pubblici e i traffici di armi e individuò le fasi che preannunciavano un possibile accordo tra mafie.
La notte dell’8 gennaio 1993 intorno alle 22, fu colpito da tre proiettili calibro 22 mentre era fermo alla guida della sua Renault 9 amaranto in via Marconi a Barcellona Pozzo di Gotto. In seguito alla sua morte si tenne un lungo processo, tuttora non concluso, che condannò un boss locale, Giuseppe Gullotti, all’ergastolo per aver organizzato l’omicidio, ma rimasero ignoti i veri mandanti e le circostanze che provocarono l’uccisione di Alfano.
Il giornalista non fu mai iscritto all’Albo dei Giornalisti per una sua posizione di protesta contro l’esistenza stessa del registro. Ma dopo la sua morte venne iscritto nell’elenco dei giornalisti pubblicisti in memoria del suo operato nel mondo dell’informazione.
I suoi familiari fanno parte dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia. In particolare, la figlia Sonia Alfano è molto impegnata nel preservare la memoria del padre e i diritti delle vittime della mafia, oltre che nel condurre un’intensa attività informativa relativa alla criminalità organizzata. Dal 2009 al 2014 è stata inoltre eurodeputata e nell’assemblea di Strasburgo ha ricoperto diversi ruoli, fra cui quello di presidente della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro.