E’ stata inagurarata sabato 16 Dicembre 2017, nella saletta espositiva della nostra sede, “Simbiosi”, la personale di Enea Romanelli. Una vernice impreziosita dalla lettura di alcune poesie di Francesca Cerno. Qui sotto l’intervento del direttore artistico, Salvatore Puddu. La mostra potrà essere visitata sino al 21 Gennaio 2018 e rientra nel ciclo “Arte e Territorio”,...
Inaugurata con le poesie di Francesca Cerno la personale di Enea Romanelli
E’ stata inagurarata sabato 16 Dicembre 2017, nella saletta espositiva della nostra sede, “Simbiosi”, la personale di Enea Romanelli. Una vernice impreziosita dalla lettura di alcune poesie di Francesca Cerno. Qui sotto l’intervento del direttore artistico, Salvatore Puddu. La mostra potrà essere visitata sino al 21 Gennaio 2018 e rientra nel ciclo “Arte e Territorio”, messo in cantiere dall’associazione Leali delle Notizie con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, della Banca di Credito Cooperativo di Turriaco e della Tabaccheria Finatti.
E con piacere che presento questo ultimo evento di Arte e Territorio del 2017, che vede come protagonisti l’artista Enea Romanelli e la scrittrice Francesca Cerno. Simbiosi è il titolo del progetto che presentano questa sera, dove le immagini dei quadri vengono supportate dalle poesie di Francesca Cerno.
Nato a Udine, Enea Romanelli, vive e lavora a Tavagnacco (UD). Autodidatta è attivo nel campo delle Arti Figurative a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta.
Nel tempo, per eseguire le sue opere, soprattutto collage, si è servito dei più disparati materiali: carte di giornale, tele di sacco, plastica, pastelli.
Per costruire un’immagine abbiamo bisogno di tre elementi fondamentali che sono la linea, il colore, il chiaroscuro, dalla Preistoria ai tempi nostri sono stati usati per creare opere d’arte.
Ma forse questi elementi tradizionali non bastano per analizzare meglio le opere di Enea Romanelli.
Ritorniamo un po’ indietro nel tempo e andiamo a vedere cosa stava
accadendo in Italia negli anni 60 – 70.
Un periodo di lotte politiche, proteste e terrorismo. Furono anni tanto controversi sul fronte politico e sociale quanto sorprendenti per l’arte, a tal punto da segnare una svolta nel linguaggio delle arti figurative e una ulteriore proiezione verso l’arte contemporanea. Abbiamo il fiorire di molte correnti e movimenti artistici, uno di questi è l’Arte Povera.
Il movimento nasce in aperta polemica con l’arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per far ricorso, appunto a materiali “ poveri “ come terra, carte, cartoni, ferro, stracci, legno, plastica, scarti industriali, ecc… . Naturalmente l’introduzione di questi materiali da una grande libertà di azione creativa agli artisti.
E guarda caso questi sono i materiali che troveremo nelle opere esposte in questa mostra.
Nei lavori di Enea Romanelli è inoltre ben radicata una forma di rispetto verso i materiali che usa per la realizzazione delle sue opere, creando quel dialogo intimo tra artista e materia, dove talvolta la materia stessa suggerisce all’artista come procedere nel suo iter creativo.
Nascono così delle texture molto raffinate dove l’opera viene concepita come un progetto di WORK IN REGRESS anziché in PROGRESS per ritornare all’essenzialità delle forme.
Concludendo potrei dire che nelle opere di Enea l’arte interviene sempre “ dopo “. Dopo che i materiali dell’arte sono già stati “ usati “ e consumati. Essi ci parlano di un ricordo e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nelle vita precedente di quei materiali prima che fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte.
Salvatore Puddu
Le foto sono di Ivan Bianchi