Con circa una quindicina di opere inedite, è stata inaugurata venerdì 6 settembre, nella sala espositiva dell’associazione Leali delle Notizie di piazzetta Francesco Giuseppe I a Ronchi dei Legionari la mostra di Enzo Valentinuz, artista regionale ma di fama nazionale ed internazionale. La mostra a Ronchi dei Legionari resterà aperta fino a sabato 28 settembre...
Inaugurata la mostra di Enzo Valentinuz. Visita guidata sabato 14 Settembre
Con circa una quindicina di opere inedite, è stata inaugurata venerdì 6 settembre, nella sala espositiva dell’associazione Leali delle Notizie di piazzetta Francesco Giuseppe I a Ronchi dei Legionari la mostra di Enzo Valentinuz, artista regionale ma di fama nazionale ed internazionale.
La mostra a Ronchi dei Legionari resterà aperta fino a sabato 28 settembre e osserverà i seguenti orari: mercoledì e sabato dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00.
Durante il periodo di apertura, si potrà partecipare ad una visita guidata con l’artista, che si terrà sabato 14 settembre con orario 17:00-19:00.
Inoltre, la mostra rientra nel ciclo “Arte e Territorio” promossa dall’associazione, con la collaborazione di Tabaccheria Finatti e la Banca di Credito Cooperativo di Turriaco.
La mostra e l’artista sono stati splendidamente presentati da Giulia Micheluzzi, al suo esordio come direttore artistico dell’associazione, mentre il saluto dell’amministrazione comunale è stato portato dall’assessore Gianpaolo Martinelli.
Qui sotto il testo integrale dell’intervento di Giulia che ringraziamo per la sua bravura e per aver vinto la sua emozione.
Buona sera a tutti,
Intanto Vi ringrazio per essere presenti qui oggi insieme a noi, all’inaugurazione della mostra di Enzo Valentinuz e della nuova stagione espositiva presso l’Associazione “Leali delle Notizie”.
Ringrazio inoltre Luca e Cristina per avermi accolto con entusiasmo in Associazione, dandomi grande fiducia e affetto fin da subito e per avermi dato la possibilità di intraprendere questo percorso con loro e un ringraziamento speciale va al mio amico Enzo, che ha accolto subito con grande entusiasmo il mio invito a iniziare il mio percorso qui proprio con lui, quindi grazie davvero di cuore.
Enzo Valentinuz è un artista che vive ed opera a Romans d’Isonzo e la sua vita artistica si divide in due grandi fasi: la prima è la fase giovanile, quando studia all’Istituto Artistico “Max Fabiani” di Gorizia, sotto la guida di Cesare Mocchiutti, quello che poi diventerà il Maestro di Enzo. Una volta diplomatosi, prosegue gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, con Bruno Saetti e Carmelo Zotti. Questa fase è contrassegnata di mostre personali e collettive, importanti riconoscimenti a livello nazionale; ma si conclude per motivi famigliari nel 1973. In questo periodo si allontana completamente dal mondo dell’arte e dovremo aspettare il 2004 per ritrovare Enzo in prima persona sulla scena artistica e da allora prende il via una seconda fase della sua attività che non si è più fermata.
Nel 2004 Enzo sente l’esigenza di riavvicinarsi all’arte, per ritrovare se stesso e l’opportunità gliela dà proprio il Comune di Romans, che gli offre uno spazio dove poter lavorare con l’unica clausola di essere aperto al pubblico, come avvicinamento a comprendere meglio e imparare una tecnica antica, come quella del graffito su intonaco. Infatti questa tecnica ha origini molte lontane, poi ripresa durante il Rinascimento soprattutto come decorazione esterna dei palazzi, in quanto resistente alle intemperie.
Enzo impara la tecnica del graffito su intonaco proprio sotto la guida del Maestro Cesare Mocchiutti e apporta però a questa tecnica un elemento in più ed innovativo, perché nella mescola degli strati di intonaco, oltre a metterci sabbia e calce spenta, aggiunge la colla per piastrelle, che rende la superficie meno friabile e quindi più resistente ed essendo bianca è facilmente pigmentabile, quindi permette un uso flessibile delle tinte. Infatti, come vedrete, Enzo non si limita ad usare due colori e quindi due strati, come si faceva una volta, ma arriverà a fare opere anche con cinque strati pigmentati in maniera diversa l’uno dall’altro.
Analizzando il percorso artistico di Enzo, possiamo affermare che negli anni ’70 Enzo ricercava il senso estetico, l’equilibrio formale, che però era fine a se stesso; ora, invece, va alla ricerca sì dell’eqilibrio formale e cromatico, in quanto elementi costitutivi in un’opera artistica, ma ora i temi sono importanti perché c’è la consapevolezza, ci sono le esperienze, c’è un percorso di vita che ti porta ad affrontare tematiche importanti, con il desiderio di raccontare, narrare attraverso l’opera la sua vita, creando un continuo dialogo tra l’opera e lo spettatore.
Infatti, le sue attuali opere ricercano l’obiettivo di porre degli interrogativi e che lo spettatore stesso diventi in qualche modo protagonista, sì protagonista delle storie che vede rappresentate nelle opere di Enzo, in quanto la superficie, i colori, la materia diventano una sorta di diario personale in cui sono annotati ricordi infantili, suggestioni ed emozioni, storie vissute, memoria collettiva e le opere danno voce a piccoli racconti della vita di tutti noi, di ognuno di noi, che possono essere tranquillamente riconducibili al nostro passato e ai nostri ricordi.
La stessa tecnica si fa narrazione e si carica di significato, facendo riemergere ricordi, esperienze passate, episodi, emozioni attraverso il gesto dello “sgraffiare” i diversi strati di intonaco, per costruire sì l’opera ma anche per ritrovare se stessi, i propri ricordi e le proprie storie.
Perché affermo che le storie narrate da Enzo nelle sue opere possono essere le storie di ognuno di noi? Per esempio nell’opera “Verso una strada nuova” del 2019, esposta tra l’altro a maggio nell’ex manicomio di Udine, viene raccontata la difficoltà che ognuno di noi ha provato, almeno una volta nella vita, a scegliere quale sia la strada più adatta noi, più adatta in un dato momento della vita; i mille dubbi, le perplessità e le paure che ci portiamo dietro nello scegliere una strada piuttosto che un’altra. O ancora nell’opera “Le storie del nonno“, sempre del 2019, in cui si delinea quel legame forte che ognuno di noi ha provato con i propri nonni e chi è nonno adesso prova con i propri nipoti. Il nonno diventa un punto di riferimento, è un “racconta storie”, storie diverse ogni sera che hanno ciascuna un proprio significato; è quindi un racconto in cui tutti ci riconosciamo, ricordando quando da bambini non si vedeva l’ora che arrivasse quel momento della giornata in cui ti sedevi magari sulle gambe del nonno e lo ascoltavi con incanto, immaginando ciò che lui ti raccontava. Poi, purtroppo, col tempo, diventando grandi, ci scordiamo di quei momenti magici, pieni di fantasia e amore.
Invece l’opera “Guardando con un occhio” del 2008, ci dà un grande insegnamento e monito, ossia quello di non giudicare gli altri a primo acchito, soprattutto se non si hanno gli strumenti sufficienti per esprimere un giudizio, un’opinione su quella persona. Perché se giudichiamo non avendo gli strumenti adatti, il nostro giudizio sarà limitato, quindi prima di giudicare bisogna conoscere la persona da più punti di vista e solo allora potremo farci un’opinione di lei a 360° o quasi.
Vi consiglio quindi di soffermarvi su ciascuna opera, di osservarle da lontano nell’insieme, per poi avvicinarvi e rendervi conto di quante figure sono presenti e che ogni figura può essere un racconto a sé, di soffermarvi sulle emozioni che vi suscitano, quali pensieri vi vengono in mente, in quanto ognuno di noi ha un occhio e una sensibilità diversa. Poi riprendete a vedere l’opera nell’insieme e vedrete come quel mosaico di personaggi e dettagli si ricomponga formando una nuova storia da raccontare.
Concludo dicendo che le opere scelte e l’allestimento sono stati pensati per questa specifica sede e per questa specifica sala espositiva, ricercando un equilibrio tra colori e dimensioni delle opere a seconda di ciascuna parete che avevamo a disposizione. Seguendo un po’ quelli che sono stati gli insegnamenti di Sergio Scabar, amico e parente di Enzo, con la speranza di aver passato “l’esame Scabar”, quindi anche come omaggio a Sergio.
Infine, vi dò alcune informazioni sulla mostra, che rimarrà aperta fino a sabato 28 settembre e che sarà visitabile tutti i mercoledì e tutti i sabato con orari 10:00-12:00 e 17:00-19:00 e vi invitiamo calorosamente il prossimo sabato 14 settembre, in cui ci sarà una visita guidata con l’artista con orario 17:00-19:00, per riuscire a darvi nuove chiavi di lettura, per soddisfare le vostre curiosità e avvicinarvi all’opera di Enzo e scoprire più da vicino questa tenica antica, di cui Enzo si fa promotore nelle scuole affinché non venga persa del tutto.
© Giulia Micheluzzi