E’ stata piazza Unità di Ronchi dei Legionari, la prima tappa della ciclostaffetta “A Roma per Giulio”, organizzata da BisiachinBici e sostenuta, fin dal primo momento, dall’associazione culturale ronchese Leali delle Notizie. Dopo la partenza dal collegio del Mondo Unito di Duino e la sosta a Monfalcone per aggregare altri ciclisti, i ciclostaffettisti Alessio Russi,...
Ronchi dei Legionari accoglie la ciclostaffetta per Giulio Regeni
E’ stata piazza Unità di Ronchi dei Legionari, la prima tappa della ciclostaffetta “A Roma per Giulio”, organizzata da BisiachinBici e sostenuta, fin dal primo momento, dall’associazione culturale ronchese Leali delle Notizie. Dopo la partenza dal collegio del Mondo Unito di Duino e la sosta a Monfalcone per aggregare altri ciclisti, i ciclostaffettisti Alessio Russi, Paolo Biasi e Sandro Sandrin accompagnanti da oltre un centinaio di “pedalatori” si sono fermati a Ronchi per raccogliere l’ideale testimone della solidarietà dall’amministrazione comunale e dall’associazione Leali delle Notizie, oltre a ricevere in dono un gagliardetto dell’Anpi, che i tre, come da invito della presidente dell’Anpi ronchese Marina Cuzzi, porteranno con loro a Roma, simbolo di richiesta di giustizia, verità e libertà. Circondati dal “popolo giallo”, (ovvero dalla tante persone che vogliono testimoniare sostegno e solidarietà con la famiglia Regeni indossando magliette, cappelli, striscioni o anche solo piccolo bracciali gialli)i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni sono stati accolti dal sindaco di Ronchi, Livio Vecchiet che si è augurato che la ciclostaffetta “riesca a raggiungere l ‘obiettivo che si proposta: ottenere verità e giustizia per Giulio. Noi partecipiamo con il cuore e con la nostra solidarietà a questa iniziativa che è già riuscita a raccogliere attorno a sè tanta partecipazione”. “Siamo la gente del fare e per questo chiediamo che oltre alla tante parole, ci siano i fatti. Ci auguriamo – ha detto il presidente de Leali delle Notizie, Luca Perrino – che la ciclostaffetta smuova le coscienze di tutta Italia e porti a Roma la forza della richiesta di giustizia e verità per Giulio. Lo potrà fare se sapremo agire tutti assieme”. Accompagnati ma non spaventati dalla pioggia, i tre ciclostaffettisti accompagnati da un lungo corteo di ciclisti hanno poi raggiunto Fiumicello, dove in piazzale dei Tigli hanno ricevuto dalle mani di Paola e Claudio una lettera che, giunti a Roma,il prossimo 3 ottobre, consegneranno ai rappresentanti del Governo. Una lettera i cui contenuti non sono stati resi pubblici, “perchè tutto potrebbe cambiare nei prossimi giorni o nelle prossime ore – ha detto mamma Paola, ringraziando assieme a papà Claudio tutti i partecipanti – In Egitto tanti sanno chi era Giulio e confidano in lui perchè sono convinti che se riusciremo a sfondare il muro del silenzio e ad avere la verità, saranno aiutati anche tanti egiziani. E noi vogliamo questo. In base a quello che accadrà forse potremo anche cambiare la lettera, ma ciò che non cambia è la necessità di giustizia e verità. Anche per Amal Fathy, moglie di Mohamed Lofty, attivista per i diritti umani in Egitto e consulente della nostra famiglia. Amal è stata arrestata con accuse pretestuose e attualmente si trova in detenzione solo perchè il marito ha accettato di aiutarci”. Prima della partenza della ciclostaffetta per Cervignano e le tappe successive, un saluto è stato portato anche dai ragazzi del consiglio dei giovani di Fiumicello (di cui anche Giulio aveva fatto parte), da don Gigi Fontanot già parroco del comune della Bassa Friulana e amico di Giulio, dai giovani dell’Unesco e dal sindaco di Fiumicello Laura Sgubin, che ha sottolineato come servano “solidarietà e speranza per tutti i Giulio del mondo: devono però essere dimostrate e agite nella concretezza”. E prima di ripartire per dare veramente l’avvio alla staffetta, Alessio Russi di Bisiachinbici, colui che ha avuto per primo l’idea dell’iniziativa ha voluto ricorda che la staffetta “è diventata più grande di quanto speravamo. Siamo riusciti a trovare il sostegno di numerose amministrazioni comunali italiane, associazioni ed enti che ancora si stanno aggiungendo, ma la ciclostaffetta non sarebbe stata possibile senza il sostegno della famiglia Regeni, che ha saputo trasformare il grande dolore in energia. Abbiamo voluto metterci al servizio con questa iniziativa e abbiamo creato una rete di legami forti con tante persone di tutta Italia”.