Si chiude la sesta edizione del Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie a Ronchi dei Legionari, punto di riferimento della Libertà di Stampa e di Espressione. 5500 persone hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione culturale e ogni giornata ha attirato in media 200 spettatori a evento. Risultati ottimi anche sui social con 22.232...
Si chiude la sesta edizione del Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie a Ronchi dei Legionari, punto di riferimento della Libertà di Stampa e di Espressione

Si chiude la sesta edizione del Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie a Ronchi dei Legionari, punto di riferimento della Libertà di Stampa e di Espressione.
5500 persone hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione culturale e ogni giornata ha attirato in media 200 spettatori a evento.
Risultati ottimi anche sui social con 22.232 visualizzazioni dei post su Instagram.
Si è chiusa sabato sera la sesta edizione del Festival del Giornalismo, organizzata da Leali delle Notizie dal 22 al 26 settembre a Ronchi dei Legionari. Ben 5500 persone hanno reso possibile una buona riuscita della manifestazione culturale tra spettatori, ospiti, volontari, istituzioni, tecnici, partner, accompagnatori, senza contare tutti coloro che invece hanno “partecipato” al Festival anche dalle piattaforme web. Quest’anno il Festival del Giornalismo è stato infatti molto seguito sui canali social dell’associazione: su Facebook la pagina di Leali delle Notizie ha raggiunto nei giorni del Festival le 1.361 visualizzazioni, con un incremento del +423%, 162 persone hanno aggiunto il “Mi Piace” arrivando oggi a 1.580 “Mi Piace”; le interazioni con i post da parte degli utenti sono state 5.898, 7.513 visualizzazioni dei video e 182 persone in più hanno incominciato a seguire l’associazione, raggiungendo i 1.655 Follower, che ci seguono da Monfalcone, Trieste, Gorizia, Udine, Roma, Ronchi, Milano e tutte le zone limitrofe al comune di Ronchi, ma anche da Kosovo, Malta, Germania, Slovenia, Francia. Su Instagram sono state invece raggiunte le 22.232 visualizzazioni dei post, 241 visualizzazioni del profilo e 23 persone in più hanno incominciato a seguirci raggiungendo 570 Follower da Monfalcone, Trieste, Roma, Udine e Gorizia. Ottimi risultati sono stati raggiunti anche su Twitter con 9.000 visualizzazioni dei Tweet, 477 “Mi Piace”, 91 visualizzazioni del profilo e 242 persone hanno incominciato a seguire la pagina di Leali delle Notizie raggiungendo così i 966 follower.
La maggior parte degli incontri del Festival si sono tenuti per la prima volta in Piazzetta dell’Emigrante, in un palatenda allestito appositamente per l’occasione: sia per garantire il rispetto di tutte le normative ministeriali e regionali contro il Coronavirus e preservare la salute di pubblico, ospiti e volontari; sia per le condizioni metereologiche di settembre che avrebbero altrimenti rovinato tutta l’organizzazione della manifestazione culturale ronchese. «Un grande Festival, per nulla semplice, alcune volte in forma ibrida tra presenza e streaming, ha riempito culturalmente cinque giornate nella nostra Ronchi dei Legionari. Un’edizione sicuramente coraggiosa e faticosa, al fine di garantire a tutti la possibilità di assistere agli incontri in condizioni di totale sicurezza. – ha affermato Mauro Benvenuto, assessore alla cultura del Comune di Ronchi dei Legionari – Un luogo di incontro rappresentato da ospiti nazionali e internazionali, contraddistinto per quantità e molta qualità, tenendo la barra su molti temi importanti e sensibili, e soprattutto senza censure, senza bavagli e senza nessun tipo di controllo politico. La nostra è una comunità con un’anima, che con entusiasmo e vitalità, ha saputo apprezzare il grande lavoro svolto da Leali delle notizie. Siamo grati all’associazione che ha portato oltre che un valore aggiunto anche un ottimo ritorno di immagine a Ronchi dei Legionari».
Ben 23 incontri, 6 presentazioni letterarie, 2 mostre e 82 ospiti hanno arricchito la sesta edizione del Festival del Giornalismo con una partecipazione in media 200 spettatori a evento.
La lotta contro la mafia e la situazione della libertà di stampa nel mondo sono stati temi centrali della sesta edizione del Festival del Giornalismo, in quanto si legano al Premio Leali delle Notizie in memoria di Daphne Caruana Galizia e a tutte le attività che l’associazione svolge da anni nella difesa della libera informazione. La cerimonia di consegna del premio si è svolta infatti sabato sera ed è stata presentata dalla corrispondente di guerra e scrittrice Barbara Schiavulli, che ogni pomeriggio ha mandato in onda sulla sua Radio Bullets tutti gli aggiornamenti della manifestazione culturale ronchese con il programma Live @ Festival. «Chi affronta la fatica di mettere su un festival del giornalismo in tempi di coronavirus, chi è qui in una serata che sembra quasi invernale, chi riceve un premio in nome di una persona uccisa perché voleva combattere la corruzione di un governo, sceglie, magari senza saperlo, un giornalismo diverso – ha affermato Barbara Schiavulli alla cerimonia di consegna del Premio -. Questo mestiere si fa per tutte quelle persone che non hanno voce. Persone che vivono vite difficili. Quelli che la vita la perdono e di cui noi raccogliamo l’eredità. Si fa giornalismo per ricordare che non siamo uno, ma tutti. Ed è nostro dovere proteggere chi ha bisogno, che sia in prigione per un tweet o insultato da un razzista». Il premio, realizzato dall’artista locale Franco Milani, è stato consegnato dalla sorella di Daphne, Corinne Vella, alla vincitrice Fabiana Pacella, giornalista coraggiosa e tenace che per amore della sua terra, la Puglia, non ha esitato a svolgere indagini e reportage sul panorama politico, imprenditoriale, economico e criminale pugliese. Tra le inchieste di cronaca, quella che ha portato al commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune di Carmiano. In questa occasione il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Giuseppe Giulietti ha sottolineato come Ronchi dei Legionari sia diventata un punto di riferimento per la libertà di stampa e di espressione grazie alle iniziative di Leali delle Notizie. «Le attività svolte dall’associazione Leali non sono inutili, in quanto si schierano a favore di Daphne, Giulio Regeni e Patrick Zaki chiedendo verità e giustizia per loro e per tutte le persone che vengono minacciate perché svolgono il proprio mestiere – ha affermato Giulietti -. L’articolo 21 della nostra Costituzione afferma il diritto e dovere di essere informati. Vivere sotto scorta è una disgrazia e in un paese civile i giornalisti non dovrebbero essere privati della propria libertà perché svolgono la propria professione seriamente». Il Festival del Giornalismo si è chiuso poi con l’incontro “La mafia uccide, il silenzio pure. L’attualità delle parole di Peppino Impastato ucciso a 30 anni da mano mafiosa”. Il panel è stato introdotto e moderato da Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, che ha dialogato con Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi, Antonella Napoli, giornalista e analista di questioni internazionali, Vincenzo Rubano, giornalista professionista, e Sandro Ruotolo, vincitore del “Premio Leali delle Notizie – In memoria di Daphne Caruana Galizia” nel 2019 e Corinne Vella.
Il Festival non ha parlato solo di libertà di stampa e di espressione ma ha anche affrontato in questa edizione diversi temi di attualità: la migrazione, i meccanismi della mente umana attraverso l’analisi dei serial killer italiani più spietati, le buone notizie e il Coronavirus. Giornalisti internazionali del The Times, della BBC, tra cui il direttore della BBC Europa Richard Colebourn, e di molte altre testate e media stranieri si sono recati a Ronchi dei Legionari e hanno raccontato come viene vista l’Italia all’estero, sottolineando come il nostro Paese sia stato quello che è riuscito a gestire meglio a livello mondiale la pandemia di Coronavirus. L’incontro coi giornalisti stranieri è stato uno dei più apprezzati dal pubblico assieme a quello sulla strage di Ustica, sulla situazione delle carceri italiane e sulla situazione politica in Italia a vent’anni dalla morte di Bettino Craxi con la senatrice Stefania Craxi. L’incontro che ha riscosso però in assoluto più successo è stato quello sull’evoluzione del femminismo, riempiendo tutti i 200 posti del palatenda.
«Il Festival del giornalismo è un luogo aperto, in cui si confrontano le opinioni. Personalmente non amo i monocolori e questo è un evento che apprezzo perché è ‘variopinto’: del resto, se si vuole condividere e ampliare la conoscenza occorre ascoltare le voci più diverse – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura, Tiziana Gibelli l’ultima sera del Festival – È un’occasione di incontro, dove è garantita la massima libertà di espressione, necessario e imprescindibile strumento di crescita per i cittadini e per gli operatori dell’informazione». La vincita del bando triennale promosso della Regione per le attività culturali ha permesso infatti a Leali delle Notizie di ingrandire la manifestazione e di cercare di organizzare un Festival di qualità in tempi di pandemia.
Si ricorda che la realizzazione del Festival del Giornalismo è stata resa possibile quest’anno grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla BCC di Staranzano-Villesse, alla Fondazione Carigo, all’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari e ai Comuni di Monfalcone e Sagrado. Fondamentali sono stati inoltre gli accordi presi con i Festival Vicino/Lontano di Udine e con GeoGrafie di Monfalcone, manifestazioni culturali che si sono tenute nelle stesse giornate del Festival del Giornalismo. Non è mancata inoltre la collaborazione da parte di tutte quelle persone e realtà che supportano tutto l’anno le attività di Leali delle Notizie.
Malgrado la sesta edizione del Festival del Giornalismo sia terminata, sarà ancora possibile vedere le mostre fotografiche inaugurate il 22 settembre: in Consorzio Culturale del Monfalconese (CCM) in Villa Vicentini Miniussi si potrà visitare “Caosmosi, storie minime di nuomini novunque” di Paolo Youssef. L’autore è partito dai neologismi creati da Joyce in Finnegans Wake per cercare di raccontare le storie delle migrazioni del Medio Oriente lungo la rotta balcanica, indagando le vicende dei migranti che hanno valicato il confine Nordest dell’Italia. La mostra sarà visibile fino al 30 ottobre durante gli orari di apertura del CCM: lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13. Si potrà inoltre continuare a vedere anche la mostra fotografica della fotoreporter Greta Stella “Volontaria Mente”: un reportage sui volontari della Croce Rossa Italiana durante l’emergenza COVID-19, grazie al quale è stata nominata Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. La mostra sarà visibile fino al 24 ottobre negli orari di apertura della sede di Leali delle Notizie in Piazzetta Francesco Giuseppe I: lunedì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 18, martedì dalle 10 alle 14, mercoledì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19 e sabato dalle 10 alle 12.